Wolfman
The Wolfman
2010
Paese
Usa
Generi
Drammatico, Horror, Thriller
Durata
103 min.
Formato
Colore
Regista
Joe Johnston
Attori
Benicio Del Toro
Anthony Hopkins
Emily Blunt
Hugo Weaving
Geraldine Chaplin
Art Malik
David Schofield
Clive Russell
Lawrence Talbot (Benicio Del Toro), in seguito all'omicidio di suo fratello Ben, torna dagli Stati Uniti in Inghilterra. Arrivato, conosce Gwen (Emily Blunt), la fidanzata di Ben, e si ripromette di aiutarla a trovare il colpevole: leggende locali parlano di una misteriosa creatura che uccide nelle notti di luna piena.
Lontano dalle atmosfere autenticamente gotiche de L'uomo lupo (George Waggner, 1941), con Lon Chaney Jr., il remake firmato Joe Johnston, in cerca di riscatto dopo alcuni progetti poco esaltanti, non può certo dirsi una pellicola riuscita. Eccezion fatta per qualche buon artificio visivo e per il trucco, realizzato dal premio Oscar Rick Baker, il film si assesta su un'insipida via di mezzo tra horror e thriller, prolissa e fondamentalmente vacua, che finisce presto per annoiare. Ben distante anche dal conflitto identitario descritto da John Landis in Un lupo mannaro americano a Londra (1981), la sceneggiatura si perde nei meandri della maledizione familiare, banalizzando la riflessione sul mostruoso. La colonna sonora di Danny Elfman non è sufficiente a donare la cupa atmosfera desiderata per un prodotto che passa totalmente inosservato, non riuscendo neppure a beneficiare di un cast illustre ma decisamente inadeguato: sopra le righe Hopkins (nei panni di sir Talbot), esagerato Del Toro.
Lontano dalle atmosfere autenticamente gotiche de L'uomo lupo (George Waggner, 1941), con Lon Chaney Jr., il remake firmato Joe Johnston, in cerca di riscatto dopo alcuni progetti poco esaltanti, non può certo dirsi una pellicola riuscita. Eccezion fatta per qualche buon artificio visivo e per il trucco, realizzato dal premio Oscar Rick Baker, il film si assesta su un'insipida via di mezzo tra horror e thriller, prolissa e fondamentalmente vacua, che finisce presto per annoiare. Ben distante anche dal conflitto identitario descritto da John Landis in Un lupo mannaro americano a Londra (1981), la sceneggiatura si perde nei meandri della maledizione familiare, banalizzando la riflessione sul mostruoso. La colonna sonora di Danny Elfman non è sufficiente a donare la cupa atmosfera desiderata per un prodotto che passa totalmente inosservato, non riuscendo neppure a beneficiare di un cast illustre ma decisamente inadeguato: sopra le righe Hopkins (nei panni di sir Talbot), esagerato Del Toro.
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