Prosegue la sete di vendetta della “Sposa” Beatrix Kiddo (Uma Thurman) che continua la sua missione. La donna dovrà prima eliminare il cinico Budd (Michael Madsen) e poi affrontare la spietata Elle Driver (Daryl Hannah) per poter giungere alla tanto attesa resa dei conti finale con Bill (David Carradine), suo ex amante e padre della bambina che le è stata tolta prima di finire in coma.
Quentin Tarantino completa il suo dittico con una pellicola che si impone come la quintessenza di un'idea di cinema autocelebrativa ma, al tempo stesso, profondamente innovativa. Omaggiando esplicitamente lo spaghetti western e l'epopea mitica di Sergio Leone, Tarantino dosa sapientemente ritmo sincopato e lunghe sequenze contemplative, per sfociare nell'epica classica con il memorabile confronto finale dal sapore crepuscolare. Si tratta di un'opera squisitamente cinéphile, che ha la fertilità di un classico (post)moderno e l'arguta intelligenza di un divertissement d'autore, meno frenetica del capitolo precedente, di cui è un perfetto complemento artistico. Tarantino ha dichiarato di aver pensato ai due volumi come a un'unica opera, ma è evidente lo scarto tra prima e seconda parte: in questo caso le strizzate d'occhio sono meno evidenti e più sofisticate, mentre l'omaggio alla cultura e al cinema orientale (che comunque fanno capolino nella lunga parentesi dell'addestramento in Cina) cede il passo a generi tipicamente occidentali come il melò e lo stesso western. Il magnetico David Carradine (relegato in secondo piano nel primo capitolo) e la cattivissima Elle Driver, interpretata da Daryl Hannah, lasciano il segno. Almeno tre le sequenze da antologia: la resurrezione della "Sposa" che riesce a scappare dalla sua tomba sotto terra, il duello tra Beatrix ed Elle, il discorso di Bill sulla natura umana prendendo ad esempio i supereroi dei fumetti. Esaltante colonna sonora con brani di Ennio Morricone, Riz Ortolani e Johnny Cash. Comparsata, non accreditata, per Samuel L. Jackson. Si vorrebbe non finisse mai. Nel periodo antecedente all'uscita di Django Unchained (2012), Tarantino ha dichiarato di voler girare un terzo volume, salvo poi smentire qualsiasi ipotesi di ulteriori sequel.