Nella Chicago del 1870, le vite di due fratelli, uno proprietario di una casa da gioco (Tyrone Power) e l'altro aspirante sindaco (Don Ameche), si intrecciano con quelle di una promettente cantante (Alice Faye) e altri loschi personaggi. Tutti dovranno però vedersela con il tragico incendio che di lì a poco devasterà l'intera città. Mescolando i più canonici stilemi del melodramma hollywodiano con alcune suggestioni del filone catastrofico, Henry King firma una pellicola riuscita, in grado di commuovere e appassionare. Basato su un racconto di Niven Busch, che dona sicuramente solidità allo script, si avvale di una regia minuziosa e spettacolare, capace di restituire adeguatamente il clima e la maestosità delle scene più magniloquenti. Il cast è in ottima forma e King gestisce con lucida neutralità (e senza mai incappare in una facile retorica) il tema della corruzione e della (im)moralità di certe scelte prese in nome della giustizia. Due premi Oscar più altre quattro nomination, tra cui quelle per il miglior film e per il miglior soggetto.