Il libro della giungla
The Jungle Book
1967
Disney+
Paese
Usa
Generi
Animazione, Commedia, Musical
Durata
78 min.
Formato
Colore
Regista
Wolfgang Reitherman
Cresciuto nella giungla, il “ragazzo selvaggio” Mowgli tenta di sfuggire agli attacchi della feroce tigre Shere Kan e del serpente Kaa, aiutato da due consiglieri particolari: Bagheera, una pantera nera riflessiva e pragmatica che vorrebbe portare il ragazzo nel villaggio degli umani, e il simpatico orso Baloo, che lo avvicina invece a una concezione allegra e beata dell'esistenza.
Distribuito nelle sale statunitensi dieci mesi dopo la morte di Walt Disney, che aveva seguito il progetto in maniera certosina dopo i risultati (a suo dire) deludenti de La carica dei 101 (1961) e La spada nella roccia(1963), Il libro della giungla si ispira alle avventure raccontate in forma episodica nell'omonimo romanzo del premio Nobel Rudyard Kipling, e pubblicate su rivista tra il 1893 e il 1894. Le licenze della Disney rispetto alla materia letteraria sono come di consueto molteplici, ma il risultato finale è comunque validissimo: si poteva forse insistere di più sulla natura quasi programmatica dei racconti, ed estendere temporalmente l'arco cronologico-sentimentale di Mowgli (spalmato, per Kipling, lungo l'intera adolescenza del giovane), ma la factory preferisce scommettere su elementi vincenti già rodati in precedenza. E allora ecco le diatribe tra il serio Bagheera e lo spensierato Baloo, l'ipnotico Kaa, lo strepitoso re scimpanzé Luigi, protagonista di una delle sequenze musicali più divertenti dell'intero film (Voglio essere come te). Il finale, sulla carta lieto e risolutore, costituisce in realtà uno dei momenti involontariamente più strazianti del cartoon: ammaliato dalla suadente voce di una giovanotta a una fonte d'acqua, Mowgli abbandona la primordiale purezza per seguire le pulsioni della pubertà, dimenticando la felicità del passato. Tuttavia, come sostiene l'amico Bagheera, è un momento inevitabile. Candidato all'Oscar per la miglior canzone, Lo stretto indispensabile, dichiarazione di poetica e d'intenti del buon Baloo.
Distribuito nelle sale statunitensi dieci mesi dopo la morte di Walt Disney, che aveva seguito il progetto in maniera certosina dopo i risultati (a suo dire) deludenti de La carica dei 101 (1961) e La spada nella roccia(1963), Il libro della giungla si ispira alle avventure raccontate in forma episodica nell'omonimo romanzo del premio Nobel Rudyard Kipling, e pubblicate su rivista tra il 1893 e il 1894. Le licenze della Disney rispetto alla materia letteraria sono come di consueto molteplici, ma il risultato finale è comunque validissimo: si poteva forse insistere di più sulla natura quasi programmatica dei racconti, ed estendere temporalmente l'arco cronologico-sentimentale di Mowgli (spalmato, per Kipling, lungo l'intera adolescenza del giovane), ma la factory preferisce scommettere su elementi vincenti già rodati in precedenza. E allora ecco le diatribe tra il serio Bagheera e lo spensierato Baloo, l'ipnotico Kaa, lo strepitoso re scimpanzé Luigi, protagonista di una delle sequenze musicali più divertenti dell'intero film (Voglio essere come te). Il finale, sulla carta lieto e risolutore, costituisce in realtà uno dei momenti involontariamente più strazianti del cartoon: ammaliato dalla suadente voce di una giovanotta a una fonte d'acqua, Mowgli abbandona la primordiale purezza per seguire le pulsioni della pubertà, dimenticando la felicità del passato. Tuttavia, come sostiene l'amico Bagheera, è un momento inevitabile. Candidato all'Oscar per la miglior canzone, Lo stretto indispensabile, dichiarazione di poetica e d'intenti del buon Baloo.
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