Melancholia
Melancholia
2008
Mubi
Paese
Filippine
Genere
Drammatico
Durata
450 min.
Formato
Bianco e Nero
Regista
Lav Diaz
Attori
Angeli Bayani
Perry Dizon
Roeder
Malaya
Raul Arellano
Dante Perez
Alberta (Angeli Bayani) è una prostituta; Rina (Malaya) una suora; Julian (Perry Dizon) un pappone: in realtà, tutti e tre stanno soltanto fingendo. Sono degli ex rivoluzionari che, per superare i traumi del passato, si mascherano da qualcosa che non sono.
Puro cinema torrenziale, dalla durata infinita, in pieno stile Lav Diaz: Melancholia mette in scena un percorso terapeutico che compiono i tre personaggi, delusi e disillusi dal proprio paese natale, le Filippine. Il regista ne segue la lenta agonia, le menzogne e la disperazione, con tocco poetico e delicato, accompagnandoli verso un destino trasfigurante, dove la maschera diventa l'unico modo per tentare di sopravvivere. La realtà, il passato, i ricordi, riescono però a oltrepassare la maschera, e il travestimento non può più bastare. Ci vuole pazienza per entrare compiutamente dentro la visione di Melancholia, ma se si accetteranno i tempi e lo stile del grande regista filippino, il film rimarrà a lungo nella memoria dello spettatore, sia per via delle riflessioni messe in campo, che per le sequenze più toccanti, a partire da un finale che non si dimentica facilmente. L'approfondimento psicologico sui personaggi, inoltre, è degno di un maestro. Meritatamente, il film ha vinto il premio Orizzonti alla Mostra di Venezia 2008.
Puro cinema torrenziale, dalla durata infinita, in pieno stile Lav Diaz: Melancholia mette in scena un percorso terapeutico che compiono i tre personaggi, delusi e disillusi dal proprio paese natale, le Filippine. Il regista ne segue la lenta agonia, le menzogne e la disperazione, con tocco poetico e delicato, accompagnandoli verso un destino trasfigurante, dove la maschera diventa l'unico modo per tentare di sopravvivere. La realtà, il passato, i ricordi, riescono però a oltrepassare la maschera, e il travestimento non può più bastare. Ci vuole pazienza per entrare compiutamente dentro la visione di Melancholia, ma se si accetteranno i tempi e lo stile del grande regista filippino, il film rimarrà a lungo nella memoria dello spettatore, sia per via delle riflessioni messe in campo, che per le sequenze più toccanti, a partire da un finale che non si dimentica facilmente. L'approfondimento psicologico sui personaggi, inoltre, è degno di un maestro. Meritatamente, il film ha vinto il premio Orizzonti alla Mostra di Venezia 2008.
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