New Mexico, 1885. Maggie (Cate Blanchett) vive con le sue due figlie, Lilly (Evan Rachel Wood) e Dot (Jenna Boyd), in un ranch. Un giorno si presenta sulla porta di casa sua Samuel Jones (Tommy Lee Jones), che l'aveva abbandonata vent'anni prima: incapace di perdonarlo, la donna lo respinge, ma è costretta a chiedere il suo aiuto quando una banda di criminali rapisce sua figlia Lilly.

Dopo il clamoroso successo di A Beautiful Mind (2001), Ron Howard torna dietro la macchina da presa per dirigere un western a cavallo tra un soggetto classicheggiante (numerosi i richiami a titoli che hanno segnato la storia di questo genere, in primis Sentieri selvaggi del 1956) e un'estetica decisamente più contemporanea. Il risultato tuttavia non convince fino in fondo. The Missing infatti incuriosisce lo spettatore con un inizio intrigante, capace di lasciare aperte tante porte sul passato dei personaggi e strutturare la vicenda con i giusti tempi, ma è proprio quando il regista ci conduce nel vivo dell'azione che la pellicola presenta diversi problemi, a cominciare da una sceneggiatura prolissa e ripetitiva, sempre forzatamente alla ricerca dell'azione e della suspense. Anche il contenuto, a lungo andare, latita: il soggetto di partenza è sicuramente ricco di spunti di riflessione (il rapporto genitori-figli, l'addio a un'epoca perduta), che però vengono accantonati piuttosto frettolosamente. Howard dirige il tutto con mano sicura e la coppia di protagonisti (Cate Blanchett-Tommy Lee Jones) lo sostiene alla perfezione, ma sarebbe servito più sentimento e meno spettacolo.