L.T. Bonham (Tommy Lee Jones), ex collaboratore dell'esercito per l'addestramento di militari, viene reclutato dall'FBI per catturare l'autore di alcuni omicidi nelle foreste dell'Oregon. Scoprirà che l'assassino è Aaron Hallam (Benicio Del Toro), soldato traumatizzato dalla guerra in Kosovo e suo allievo in passato. Action-drama scritto da Art Monterastelli con David e Peter Griffiths, che rielabora un certo cinema anni '70-'80 (Il cacciatore di Michael Cimino, 1978; Rambo di Ted Kotcheff, 1982) per affrontare la contraddittorietà di concetti quali “pace” e “democrazia”, trasformando l'alienato e psicotico Hallam nella metaforica coscienza rimossa di un'America malata. Ma gli stereotipi abbondano fastidiosamente, tra riferimenti biblici e sentenze pretestuose («C'è sempre del rispetto in chi uccide con le proprie mani»), e la tensione latita, così come il ritmo. William Friedkin dirige svogliatamente: tutto resta in superficie, i personaggi non sono approfonditi e le motivazioni sanno di gratuito. La sapienza tecnica è comunque visibile (non manca una breve sequenza di inseguimento automobilistico, specialità del regista), ma la lunga e snervante caccia all'uomo arriva presto a spazientire. Manierate e insipide interpretazioni dei due protagonisti; invadenti musiche di Brian Tyler.