Egitto, 1895. Stephen (Felix Aylmer) e John Banning (Peter Cushing), padre e figlio, sono una coppia di archeologi impegnati nella ricerca della tomba della principessa Ananka. A causa di una frattura, Stephen non presenzierà all'apertura del sarcofago scampando così alla maledizione di Kharis (Christopher Lee), un sacerdote mummificato che tornerà in vita seminando terrore. Remake in stile Hammer della versione del 1932 con Boris Karloff, La mummia punta a ricreare atmosfere esotiche attraverso l'uso quasi squillante del colore, laddove l'originale prevedeva foschi bianchi e neri. Se Karloff era un cattivo fascinoso e mellifluo, Lee è molto più feroce ed esplicitamente pericoloso, benché il tema romantico (il sacerdote tornato in vita che cerca l'incarnazione della sua amata) permanga. L'inizio africano è un po' posticcio e il ritmo soffre talvolta di cali, ma è sempre un piacere vedere Cushing (qui molto più misurato che nel folle ruolo del dottor Frankenstein) e Lee recitare insieme. Con tre seguiti firmati Hammer: Il mistero della mummia (1964), Il sudario della mummia (1967) e Exorcismus – Cleo, la dea dell'amore (1971).