È il V-J Day, la notte in cui viene proclamata la fine della Seconda guerra mondiale: Francine Evans (Liza Minnelli) incontra Jimmy Doyle (Robert De Niro) ed è colpo di fulmine. Lei è una cantante, lui un sassofonista. Si sposano, ma il loro sarà un amore intenso quanto tormentato.
La sublime hit resa celebre da Frank Sinatra, scritta appositamente per il film, è la soundtrack di questo melodramma d'amore incentrato sulla solitudine dell'artista e sulla sua impossibilità di conciliare carriera e sentimenti. Scorsese rende omaggio al musical americano e in particolare al cinema di Vincente Minnelli, come ribadisce la scelta dell'attrice protagonista, figlia di quest'ultimo e di Judy Garland (nonché star di un grande musical post-classico come Cabaret, 1972). Si guarda inoltre a Frank Capra e alle commedie sofisticate degli anni d'oro, i cui stilemi si ritrovano nei siparietti più divertenti: l'alchimia che si crea tra l'intensa Liza Minnelli e un Robert De Niro mai così romantico è semplicemente perfetta. Peccato che il film, la cui lavorazione ha coinciso con uno dei periodi più bui della vita di Scorsese (segnato dal divorzio e dall'abuso di cocaina) sia stato il suo primo flop di pubblico e critica. Al di là di una certa ripetitività e dell'eccessiva lunghezza (ne esistono peraltro diverse versioni), resta comunque una deliziosa love story in cui la colonna sonora vale da sola il prezzo del biglietto.