Paul de Borrego (Ugo Pagliai) cerca in ogni modo di catturare colui che si fa conoscere come “l'uomo senza volto”, criminale alla ricerca del leggendario tesoro dei Templari che ha assassinato suo zio Maxime (Roberto Bruni). Ad aiutarlo, il commissario Sorbier (Gert Fröbe): imprevisti e colpi di scena in agguato. Ultima opera cinematografica per Georges Franju, che confeziona un prodotto più simile a uno sceneggiato televisivo che a una pellicola da grande schermo. L'intreccio (tratteggiato da Jacques Champreux, autore della sceneggiatura) è approssimativo e confuso, il ritmo non certo esaltante e il cast (i cui nomi, accostati, suscitano una sensazione di straniamento e sorpresa: vedi Ugo Pagliai nei panni di Paul de Borrego) perennemente fuori tempo. Un pastiche nemmeno troppo divertente, né divertito; il tocco di Franju, in ogni caso, si riconosce nella rappresentazione di atmosfere a tratti quasi oniriche. A qualcuno potrà bastare. Josephine Chaplin è Martine Leduc; musiche dello stesso regista, fotografia di Guido Bertoni.