Oki's Movie
Ok-hui-ui yeonghwa
2010
Paese
Corea del Sud
Generi
Commedia, Drammatico
Durata
80 min.
Formato
Colore
Regista
Hong Sang-soo
Attori
Lee Seon-gyun
Mun Seong-kun
Jung Yu-mi
Quattro episodi, tre protagonisti, un triangolo amoroso che si sviluppa su diversi piani temporali. Oki (Jung Yu-mi) è una studentessa di cinema che in momenti diversi ha una relazione con l'anziano professor Song (Moon Sung-keun) e con il suo compagno di corso Jin-goo (Lee Sun-kyun), talentuoso ma maldestro. Nell'ultimo episodio vediamo le due storie messe in parallelo nello stesso luogo a distanza di due anni, ma forse si tratta solo del suo saggio di fine corso, con attori che ricordano i "reali" protagonisti della vicenda.
Pur non mancando gli ingredienti tipici della sua produzione (intellettuali alle prese con futili discussioni alternate da lunghi silenzi, imbarazzanti verità dette da persone ubriache, flashback e ripetizioni) in questo undicesimo lungometraggio il regista Hong Sang-soo accentua la componente metacinematografica: tutto si svolge in una scuola di cinema, tra docenti e studenti e tutti parlano della Settima arte, piuttosto che farla. Nei vari segmenti Jin-goo passa da essere lo studente brillante che però tutti chiamano "psicopatico" a diventare un aspirante regista frustrato e arrogante e un docente irritante per colleghi e alunni. Oki, la ragazza affascinante, corteggiata da tutti diventa invece una moglie trascurata e tradita, ma forse è proprio lei la "vera" regista e questo è, come dice il titolo, "il film di Oki". L’andamento narrativo soffre di una certa ridondanza e non tutti i passaggi sono significativi al punto giusto, seppur sia un prodotto con un suo fascino, soprattutto per una buona caratterizzazione dei personaggi. Film di chiusura della sezione Orizzonti del Festival di Venezia 2010 e vincitore del Festival di Busan dello stesso anno.
Pur non mancando gli ingredienti tipici della sua produzione (intellettuali alle prese con futili discussioni alternate da lunghi silenzi, imbarazzanti verità dette da persone ubriache, flashback e ripetizioni) in questo undicesimo lungometraggio il regista Hong Sang-soo accentua la componente metacinematografica: tutto si svolge in una scuola di cinema, tra docenti e studenti e tutti parlano della Settima arte, piuttosto che farla. Nei vari segmenti Jin-goo passa da essere lo studente brillante che però tutti chiamano "psicopatico" a diventare un aspirante regista frustrato e arrogante e un docente irritante per colleghi e alunni. Oki, la ragazza affascinante, corteggiata da tutti diventa invece una moglie trascurata e tradita, ma forse è proprio lei la "vera" regista e questo è, come dice il titolo, "il film di Oki". L’andamento narrativo soffre di una certa ridondanza e non tutti i passaggi sono significativi al punto giusto, seppur sia un prodotto con un suo fascino, soprattutto per una buona caratterizzazione dei personaggi. Film di chiusura della sezione Orizzonti del Festival di Venezia 2010 e vincitore del Festival di Busan dello stesso anno.
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