Il padre di famiglia
1967
Paesi
Italia, Francia
Generi
Commedia, Drammatico, Sentimentale
Durata
115 min.
Formato
Colore
Regista
Nanni Loy
Attori
Nino Manfredi
Leslie Caron
Ugo Tognazzi
Claudine Auger
Mario Carotenuto
Marco (Nino Manfredi) è sposato con Paola (Leslie Caron) e sono entrambi architetti. Dopo la nascita del terzo figlio, la donna decide di abbandonare il proprio mestiere per occuparsi a tempo pieno della famiglia: le incombenze ricadono tutte su di lei, che si ritrova sempre più sotto pressione, mentre l'uomo si sente accantonato e cerca conforto nella relazione con una collega (Claudine Auger).

Alla vigilia del 1968, Nanni Loy scrive e dirige Il padre di famiglia, in cui mostra come i proclami di evoluzione e progressismo siano destinati a scontrarsi con la granitica e inamovibile istituzione familiare: tutto ruota intorno alla donna, che sacrifica le sue aspirazioni, mentre l'uomo, giustificandosi dietro al la necessità di apportare il proprio contributo economico, si disinteressa alle preoccupazioni della moglie, creando una frattura tra loro fatta di richieste e pensieri inespressi. Il regista parla della famiglia che definisce ironicamente, nel corso del lungometraggio, «l'unica istituzione che conta in Italia» e la riconosce come «l'unica bandiera che c'è rimasta», cercando di mostrarla con occhio critico e puntando a una presa di coscienza da parte dei piccoli borghesi circa il loro perbenismo e ipocrisia. Nino Manfredi offre una splendida interpretazione, sostenuto dalla brava Leslie Caron, mentre Ugo Tognazzi nei panni dell'amico anarchico sostituisce Totò, morto due giorni dopo le prime riprese di questo lavoro. Tuttavia permane un certo conservatorismo di fondo che rende difficile inquadrare la pellicola come realmente graffiante e provocatoria e non le permette di andare al di là di un divertissement dalle deboli aspirazioni di critica sociale.
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