Il marito di Charlotte (Marlene Dietrich), avvenente stella del music-hall, viene trovato ucciso e i sospetti cadono immediatamente su Jonathan (Richard Todd), l'amante della donna. Braccato dalla polizia, chiederà aiuto alla sua giovane amica Eve (Jane Wyman), una studentessa di arti drammatiche che proverà a scagionarlo. 

Conosciuto, e in principio criticato, per il flashback che mostra una menzogna, Paura in palcoscenico ha proprio in questa scelta il suo valore più grande: in un'annata, il 1950, fondamentale per le narrazioni “a punti di vista” (si pensi al coevo Rashōmon di Akira Kurosawa), Hitchcock inserisce la versione dei fatti di un personaggio disposto a tutto pur di salvarsi. Fu una scelta coraggiosa e importante in un film per il resto piuttosto semplice ma ben diretto e confezionato a dovere. È una pellicola sul teatro, ma la struttura narrativa che viene scelta è prettamente cinematografica. Tratto dal romanzo Man Running di Selwyn Jepson, pubblicato in Inghilterra a puntate su «Collier». Marlene Dietrich canta una canzone scritta da Cole Porter: I'm the Laziest Girl in Town.