Un giovane parigino al verde (Fernand Gravey) incontra una ricca attrice americana (Carole Lombard) giunta in Francia per vacanza: innamoratosi di lei, prova a corteggiarla trovando un lavoro alle sue dipendenze. La donna, però, è già fidanzata con un altro uomo (Ralph Bellamy). Dopo il drammatico Vendetta (1937), Mervyn LeRoy (qui supportato in cabina di regia da Bobby Connolly, ma solo per poche sequenze) decide di alleggerire la sua filmografia con una commedia musicale piuttosto canonica e priva di grandi pretese. Intento comprensibile, ma non supportato da un adeguato impianto narrativo e visivo: debole e insignificante, a cominciare da una trama prevedibile e monotona, Il piacere dello scandalo, a dispetto del titolo, non scandalizza mai. Impostando tutta la narrazione sul classico triangolo amoroso e spinto dalla produzione a sbocciare in un lieto fine, il film ruota attorno alle disavventure amorose di personaggi stereotipati (il giovane al verde e la ricca e famosa attrice) e intuizioni cinematografiche ormai superate (entrambi i protagonisti non conoscono la verità riguardo il partner) senza mai emozionare veramente o divertire il pubblico secondo i canoni del genere di appartenenza: persino i siparietti musicali non sono all'altezza dello splendore di cui godeva il musical in quegli anni. La mano esperta di LeRoy si denota dallo stile elegante e minuzioso che la pellicola adotta, ma ci vuole ben altro per renderla un'opera memorabile.