Due impiegati della Global Crosspower, Steve Butler (Matt Damon) e Sue Thomason (Frances McDormand), devono persuadere i proprietari di alcuni appezzamenti della Pennsylvania a dare il consenso affinché la loro proprietà venga trivellata per estrarre un gas potenzialmente letale per gli equilibri dell'ecosistema.
Un soggetto dello scrittore Dave Eggers, adattato dallo stesso Damon e da John Krasinski, pone i personaggi in una situazione, sulla carta, stimolante, che dovrebbe portare lo spettatore a interrogarsi sul rapporto tra necessario e lecito, tra la proprietà privata e i suoi rapporti con la sfera pubblica. Peccato però che Van Sant si limiti ad adattare in modo pigro e impersonale un copione che non offre particolari sussulti, e inserisce ben presto il pilota automatico, tra sterili verbosità e un eccessivo flusso di pedanti spiegazioni. Anche il lato civile della pellicola appare poco incisivo o degno d'interesse, esaurendo potenzialità e premesse in esiti e conclusioni prevedibili e facilmente rassicuranti. Promised Land doveva essere l'esordio alla regia di Matt Damon, ma l'attore, complici altri impegni sul set, non ha potuto seguire da vicino l'iter produttivo del film, cedendolo al suo amico da sempre Gus Van Sant. Peccato, sarebbe stato ben più interessante vederlo direttamente all'opera.