Il segretissimo laboratorio di ricerca della Umbrella Corp. viene auto-sigillato da “Regina Rossa”, il proprio computer centrale. Alice (Milla Jovovich), dopo essersi risvegliata senza ricordare alcunché, scopre di essere un'agente della corporazione. Insieme a una squadra di specialisti si introduce all'interno del complesso scientifico, dove scoprirà l'esistenza di un virus che ha contagiato l'intero personale trasformando tutti in zombi.

Ispirato all'omonima serie di videogiochi, Resident Evil cerca di seguire l'immaginario visivo del modello di riferimento, comprese le dinamiche prettamente videoludiche a base di azione no-stop. Rimane però uno splatter chiassoso mai veramente impressionante e una semplice girandola di azione sostenuta da un ritmo adrenalinico. Paul W.S. Anderson scrive, dirige e produce una pellicola in realtà inoffensiva, non priva di qualche trovata azzeccata e scandita dall'accompagnamento musicale di Marylin Manson e Marco Beltrami, martellante fino all'inverosimile. Milla Jovovich presta senza troppo sforzo le proprie fattezze alla protagonista Alice, in un'interpretazione che pare ricalcata su quella che l'attrice offrì ne Il quinto elemento (1997) di Luc Besson. Jason Isaacs, non accreditato, è lo scienziato-antagonista-narratore. Più che ovvio il rimando a un sequel nel finale.