Rushmore
Rushmore
1998
Paese
Usa
Genere
Commedia
Durata
93 min.
Formato
Colore
Regista
Wes Anderson
Attori
Jason Schwartzman
Bill Murray
Olivia Williams
Seymour Cassel
Brian Cox
Mason Gamble
Stephen McCole
Connie Nielsen
Luke Wilson
Dipak Pallana
Andrew Wilson
La Rushmore è un'università privata di grande fama e Max (Jason Schwartzman) la vede come il miglior posto al mondo. Peccato che tutto il suo impegno vada nella attività extrascolastiche e che il suo rendimento nelle materie di studio sia davvero basso. Ad aggiungersi ai suoi problemi accademici ci sarà il rapporto conflittuale con il ricco Mr. Blume (Bill Murray), benefattore della scuola, e con la giovane insegnante Rosmary (Olivia Williams).
Se Un colpo da dilettanti (1996) può essere considerato un apripista (poco riuscito) per un talentuoso regista emergente, Rushmore ha certamente il sapore di una promessa mantenuta. Quello che appariva incerto e zoppicante nel film d'esordio, qui comincia a definirsi come elemento di una cifra stilistica che renderà Wes Anderson un regista dall'estetica riconoscibilissima: dalla cura nella scelta di una specifica palette cromatica alla composizione delle inquadrature, fino all'attenzione data alla colonna sonora e al tratteggio di personaggi peculiari, sopra le righe e allo stesso tempo incredibilmente realistici. L'abilità del regista nel costruire personalità eccentriche si rende qui particolarmente evidente attraverso la figura antipatica di Max, creativo, sensibile e fragile, insicuro e arrogante, legato da un bizzarro ma solido rapporto a Mr. Blume, padre putativo, amico e rivale amoroso al contempo. Difficile simpatizzare con il protagonista, ma nonostante questo il talento di Anderson comincia a emergere e a strutturarsi, raccontando un'umanità eternamente immatura e giocherellona, ma anche malinconica e malata di solitudine, che passa il tempo a farsi dispetti per acquisire valore esistenziale. Qualcosa scricchiola col passare dei minuti, soprattutto a causa di una sceneggiatura ripetitiva, ma il film diverte e può anche far riflettere: il dramma di Max che non vuole uscire dalla Rushmore per non affrontare la vita adulta sembra quello di tanti eterni fuoricorso all'università di casa nostra.
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