Carismatico senatore democratico, Joe Tynan (Alan Alda) decide di iniziare la lunga corsa per diventare presidente degli Stati Uniti. Un impegno che lo allontana dalla famiglia e lo porta a innamorarsi della giovane avvocatessa Karen (Meryl Streep). Quando viene scoperto dalla moglie, decide di sacrificare l'amore per favorire l'immagine del politico immacolato e morigerato. Dopo due film simbolo della New Hollywood come Panico a Needle Park (1971) e Lo spaventapasseri (1973), tra i più fulgidi esempi di cinema americano libero e coraggioso nella rappresentazione della faccia nascosta dell'America, Jerry Schatzberg s'ingarbuglia in un'opera moralista e schematica, che vorrebbe raccontare con tono pedagogico e assertivo l'ipocrisia della politica. Il pubblico e il privato si fondono però in modo freddo e scolastico, diventando presto lezioncina smorfiosa. Totalmente non pervenuta la grande forza visiva del regista, che prima di impegnarsi nel cinema fu fotografo di successo. I torbidi intrighi della politica americana furono raccontati con ben più forza dai precedenti I tre giorni del Condor (1975) di Sydney Pollack e Tutti gli uomini del presidente (1976) di Alan J. Pakula.