La donna dello scrittore
Transit
2018
Paesi
Germania, Francia
Genere
Drammatico
Durata
101 min.
Formato
Colore
Regista
Christian Petzold
Attori
Franz Rogowski
Paula Beer
Sebastian Hülk
Godehard Giese
Matthias Brandt
Mentre le forze tedesche stanno assediando Parigi, Georg (Franz Rogowski) fugge a Marsiglia sotto mentite spoglie: ha infatti con sé i documenti di uno scrittore deceduto da poco. Il suo obiettivo ora è scappare dalla Francia e iniziare una nuova vita.
A quattro anni da Il segreto del suo volto (2014), Christian Petzold torna a riflettere sul tema dell'identità firmando un'opera estremamente complessa e affascinante in grado di far dialogare passato e presente, sovrapponendoli con eleganza e notevole competenza drammaturgica. Se infatti lo spunto iniziale potrebbe far pensare a una nuova pellicola ambientata durante la Seconda guerra mondiale, La donna dello scrittore si rivela invece un'operazione calata nell'Europa contemporanea dove tra migranti, clandestini e milizie armate, sembra di incontrare i fantasmi del passato e di riassaporare il clima di tensione dominante durante il conflitto bellico. Costantemente presente lungo l'intera durata del film, ma mai esplicitamente mostrata sullo schermo, la metafora prende sempre più forma in un labirinto narrativo complesso ma efficace nel restituire la mappa di una realtà multiforme nella quale ogni minimo passo falso può rivelarsi decisivo. Il film prende anche i toni del melodramma, dopo l’incontro tra Georg e la moglie dello scrittore deceduto: quest’ultima, interpretata da Paula Beer, è l’ennesima presenza fantasmatica di un prodotto sospeso nel tempo, capace di far ragionare con durezza sull’oggi, su ieri e su un possibile futuro che appare sempre più minaccioso. Oltre alla precisa messinscena di Petzold, una nota di merito conclusiva va anche a Franz Rogowski, strepitoso nel ruolo del protagonista. Tratto da un romanzo di Anna Seghers del 1944 (ma pubblicato in Germania solo nel 1948), il film è stato presentato in concorso alla Berlinale 2018.
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