Tristana
Tristana
1970
Paesi
Spagna, Italia, Francia
Genere
Drammatico
Durata
95 min.
Formato
Colore
Regista
Luis Buñuel
Attori
Catherine Deneuve
Fernando Rey
Franco Nero
Lola Gaos

Alla morte della madre, la giovane Tristana (Catherine Deneuve) viene affidata a Don Lope (Fernando Rey), maturo scapolo dalla contraddittoria morale e con scarse disponibilità economiche. Don Lope si impone sulla ragazza nel ruolo di padre e marito, senza essere né l'uno né l'altro, fino a quando Tristana si innamora del giovane Don Horacio (Franco Nero).

Come il precedente Viridiana (1961), con cui condivide diverse assonanze nella forma e nelle dinamiche del racconto, è un tragico ritratto di donna, che solo nel finale, attraverso un vero e proprio ribaltamento di ruoli, adombra un potenziale per quanto disumano riscatto. La protagonista è vittima di uno dei carnefici più memorabili di tutto il cinema di Buñuel, l'ineffabile Don Lope. In quello che forse è il suo ruolo più importante e complesso Fernando Rey insinua un continuo incrociarsi di contraddizioni: Don Lope è rigido e autoritario nel rapporto con la sua donna ma vive la sessualità senza la minima inibizione, rispetta in modo ortodosso l'antico codice cavalleresco ma predica una dottrina sociale di stampo comunista, è vigorosamente anticlericale ma si sposerà in chiesa. La sintesi di questi conflitti viene collocata dal regista nell'unico spazio di naturale cedimento dell'ipocrisia borghese: il sogno, in cui Tristana immagina la testa mozzata di Don Lope al posto di un batacchio della campana. Questa mutilazione farà il paio con quella della gamba della protagonista, innesco per la sua definitiva metamorfosi. Girato nelle splendide vie del centro storico di Toledo con tre attori di prima grandezza, rimane uno dei film più solidi e stratificati del maestro di Calanda.

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