Stati Uniti. Deciso a smascherare alcuni scottanti segreti di Stato, il generale Lawrence Dell (Burt Lancaster) mette sotto assedio una base missilistica, ricattando il presidente Stevens (Charles Durning) affinché renda pubblico un documento sulla guerra in Vietnam. Finirà male. Tratto dal romanzo Viper Three di Walter Wager, un thriller-drama a sfondo (fanta)politico diretto da Robert Aldrich. La sceneggiatura di Ronald M. Cohen ed Edward Huebsch mira a stigmatizzare il clima di terrore e alienazione scatenato dalla minaccia del nucleare, tratteggiando al tempo le contraddizioni di un'America sempre più marcia e ipocrita (sebbene illuminata da qualche flebile raggio di speranza). Tema non certo nuovo, ma non mancano guizzi registici che elevano il film dalla semplice maniera: Aldrich sa come costruire un climax di tensione a tratti insostenibile, realizzando una delle sue opere più tragiche e caustiche; è il disincanto a dominare incontrastato, contribuendo a regalare caratterizzazioni da manuale (memorabile il Lawrence Dell incarnato da Burt Lancaster). Peccato per una certa dose di retorica (inevitabilmente connaturata al tema di base) e per qualche lungaggine di troppo. Cast semplicemente strepitoso: Joseph Cotten è il segretario Arthur Renfrew, Melvyn Douglas è Zachariah Guthrie. Colonna sonora di Jerry Goldsmith, fotografia di Robert B. Hauser.