A Porto Rico, il ricco avvocato Henry Hearst (Gene Hackman) è sospettato di aver seviziato e ucciso due dodicenni. Per scoprire la verità, il poliziotto Victor Benezet (Morgan Freeman) dà il via a un pressante interrogatorio, spalleggiato dal collega Felix Owens (Thomas Jane) e dall'ambigua moglie di Hearst, Chantal (Monica Bellucci).

Insulso (nonché vagamente misogino) thriller-drama diretto da Stephen Hopkins e tratto dal romanzo Brainwash di John Wainwright, già portato sullo schermo nel 1981 (Guardato a vista) da Claude Miller. La sceneggiatura (di Tom Provost e W. Peter Iliff) mette in scena il classico gioco a rimpiattino tra vittima e carnefice, stereotipato e logorroico, con dialoghi che sfiorano il demenziale e un ritmo pretestuosamente convulso a simboleggiare i crescenti contrasti personali (accentuati dal divario sociale). Un meccanismo ridondante reso ancor più gratuito dal ridicolo intreccio visivo tra lo sviluppo narrativo e i flashback di Hearst. Cast spaesato (Hackman e Freeman) quando non dilettantesco (odioso Thomas Jane, improponibile la Bellucci nei panni della femme fatale). Diligente, ma piatta, fotografia di Peter Levy. Presentato fuori concorso alla 53ª edizione del Festival di Cannes.