Arrivati al giro di boa, la quinta giornata del festival presenta un programma con al centro “Africa Talks 2024: Visual Africa. Creatività, prospettive e cambiamenti nelle arti visive”, una Tavola rotonda organizzata in collaborazione con Associazione COE e Fondazione Edu. L’incontro ha posto l’attenzione e approfondito le questioni che riguardano le nuove tendenze nel panorama artistico africano, esplorando come le arti visive possano sfidare e ridefinire gli stereotipi sul continente.
Moderato da Maria Pia Bernardoni, curatrice di eventi culturali e responsabile dei progetti internazionali della African Artists Foundation, l’incontro ha visto protagonisti e protagoniste quattro importanti personalità nel mondo dell’arte africana: Marie Gomis-Trezise, fondatrice della Galerie Gomis e Creative Director della rivista Nataal; Osaru Obaseki, artista visiva multidisciplinare nigeriana; O’Plérou Grebet, graphic designer; e Michael Yohanes, fotografo ritrattista.
Come sottolinea la moderatrice, Maria Pia Bernardoni: “Da alcuni anni a questa parte l’attenzione del mondo dell’arte si è concentrata sulla produzione proveniente dal continente africano. Numerosi artisti e opere hanno raggiunto fama a livello internazionale attraverso le opportunità di scambio culturale offerte da fiere e festival internazionali. Grazie anche ai nuovi mezzi di comunicazione e alla condivisione sui social media, giovani creativi e artisti sono in grado di presentare e far conoscere il proprio lavoro a livello globale e conseguentemente influenzare altri artisti in tutto il mondo. In questo contesto, le arti visive hanno avuto un ruolo preponderante, dando origine ad un movimento creativo che ha coinvolto non soltanto l’ambito artistico, ma anche la grafica, il cinema, il virtual design e la moda.”
Il FESCAAAL, con Africa Talks, contribuisce a questa nuova attenzione verso l’arte africana ormai dal 2017, con incontri e tavole rotonde che indagano le tendenze e le opportunità che stanno rivoluzionando diversi settori in Africa, per contribuire attivamente allo sviluppo economico futuro del continente.
Continua Bernardoni: “Questi artisti non si limitano a riprodurre i cliché dell’arte africana tradizionale, ma cercano di esplorare nuove forme di espressione e di affrontare temi contemporanei, come la globalizzazione, l’urbanizzazione e l’identità. L’arte visiva contemporanea africana spesso si confronta con la questione della rappresentazione degli stereotipi legati al continente africano e ai suoi abitanti, perpetuati principalmente da prospettive esterne. Gli artisti africani contemporanei cercano di sfidare e smentire tali stereotipi attraverso le loro opere, riaffermando la complessità e la diversità delle culture del continente. Le opere d’arte visiva contemporanea africana mettono in discussione le narrazioni dominanti e offrono punti di vista alternativi, invitando il pubblico a riflettere criticamente sui pregiudizi e le visioni riduttive che dominano l’immaginario globale.”
“In questo contesto, l’arte visiva contemporanea svolge un ruolo cruciale nel promuovere una maggiore consapevolezza e comprensione della complessità e della ricchezza delle culture africane, contribuendo a sfidare e destrutturare i preconcetti e i luoghi comuni che spesso caratterizzano la rappresentazione dell’Africa nel contesto globale.”
A seguito dell’incontro, abbiamo avuto modo di assistere alla proiezione del film nigeriano “Over the Bridge”, di Tolu Ajayi, presentato in anteprima europea. Il film si concentra su uomini d’affari nella moderna Lagos. Il protagonista è Folarin Marinho (interpretato da Ozzy Agu), un uomo che può ritenersi fortunato: ha una moglie meravigliosa, una carriera di grande successo come Investment Banker, e tutti gli status symbol della ricchezza. Le sue intenzioni sono grandi e nobili: “pari condizioni per tutti” è il suo mantra. Ma la strada per l’inferno è spesso lastricata di buone intenzioni e Folarin cerca di non crollare sotto la pressione di una società capitalista sempre più corrotta e spietata. È un film che esplora temi quali la salute mentale, il matrimonio, la comunità e la giustizia sociale, sorretto da una fenomenale interpretazione di Ozzy Agu.
Domani il programma torna al concorso lungometraggi Finestre sul mondo, con il film messicano “Valentina o la serenidad” e “Perdidos en la noche” di Amat Escalante nella sezione Flash. A domani!
A cura di Simone Riccardi
Moderato da Maria Pia Bernardoni, curatrice di eventi culturali e responsabile dei progetti internazionali della African Artists Foundation, l’incontro ha visto protagonisti e protagoniste quattro importanti personalità nel mondo dell’arte africana: Marie Gomis-Trezise, fondatrice della Galerie Gomis e Creative Director della rivista Nataal; Osaru Obaseki, artista visiva multidisciplinare nigeriana; O’Plérou Grebet, graphic designer; e Michael Yohanes, fotografo ritrattista.
Come sottolinea la moderatrice, Maria Pia Bernardoni: “Da alcuni anni a questa parte l’attenzione del mondo dell’arte si è concentrata sulla produzione proveniente dal continente africano. Numerosi artisti e opere hanno raggiunto fama a livello internazionale attraverso le opportunità di scambio culturale offerte da fiere e festival internazionali. Grazie anche ai nuovi mezzi di comunicazione e alla condivisione sui social media, giovani creativi e artisti sono in grado di presentare e far conoscere il proprio lavoro a livello globale e conseguentemente influenzare altri artisti in tutto il mondo. In questo contesto, le arti visive hanno avuto un ruolo preponderante, dando origine ad un movimento creativo che ha coinvolto non soltanto l’ambito artistico, ma anche la grafica, il cinema, il virtual design e la moda.”
Il FESCAAAL, con Africa Talks, contribuisce a questa nuova attenzione verso l’arte africana ormai dal 2017, con incontri e tavole rotonde che indagano le tendenze e le opportunità che stanno rivoluzionando diversi settori in Africa, per contribuire attivamente allo sviluppo economico futuro del continente.
Continua Bernardoni: “Questi artisti non si limitano a riprodurre i cliché dell’arte africana tradizionale, ma cercano di esplorare nuove forme di espressione e di affrontare temi contemporanei, come la globalizzazione, l’urbanizzazione e l’identità. L’arte visiva contemporanea africana spesso si confronta con la questione della rappresentazione degli stereotipi legati al continente africano e ai suoi abitanti, perpetuati principalmente da prospettive esterne. Gli artisti africani contemporanei cercano di sfidare e smentire tali stereotipi attraverso le loro opere, riaffermando la complessità e la diversità delle culture del continente. Le opere d’arte visiva contemporanea africana mettono in discussione le narrazioni dominanti e offrono punti di vista alternativi, invitando il pubblico a riflettere criticamente sui pregiudizi e le visioni riduttive che dominano l’immaginario globale.”
“In questo contesto, l’arte visiva contemporanea svolge un ruolo cruciale nel promuovere una maggiore consapevolezza e comprensione della complessità e della ricchezza delle culture africane, contribuendo a sfidare e destrutturare i preconcetti e i luoghi comuni che spesso caratterizzano la rappresentazione dell’Africa nel contesto globale.”
A seguito dell’incontro, abbiamo avuto modo di assistere alla proiezione del film nigeriano “Over the Bridge”, di Tolu Ajayi, presentato in anteprima europea. Il film si concentra su uomini d’affari nella moderna Lagos. Il protagonista è Folarin Marinho (interpretato da Ozzy Agu), un uomo che può ritenersi fortunato: ha una moglie meravigliosa, una carriera di grande successo come Investment Banker, e tutti gli status symbol della ricchezza. Le sue intenzioni sono grandi e nobili: “pari condizioni per tutti” è il suo mantra. Ma la strada per l’inferno è spesso lastricata di buone intenzioni e Folarin cerca di non crollare sotto la pressione di una società capitalista sempre più corrotta e spietata. È un film che esplora temi quali la salute mentale, il matrimonio, la comunità e la giustizia sociale, sorretto da una fenomenale interpretazione di Ozzy Agu.
Domani il programma torna al concorso lungometraggi Finestre sul mondo, con il film messicano “Valentina o la serenidad” e “Perdidos en la noche” di Amat Escalante nella sezione Flash. A domani!
A cura di Simone Riccardi