Agente segreto britannico (Paul Newman) si finge ladro di diamanti per farsi incarcerare e poi evadere con una sospetta spia comunista. Il piano è sgominare una pericolosa organizzazione che fa capo a un parlamentare traditore (James Mason). Dal romanzo La trappola della libertà di Desmond Bagley, è un classico prodotto del clima della Guerra fredda, che risponde alla spettacolarità della saga di 007 con un maggiore realismo e un ritmo più rallentato. Troppo: il film è scialbo e moscio sotto tutti i punti di vista, la noia impera, la Sanda è monocorde e nemmeno il fascino sempiterno di Newman salva l'operazione. La fantasia dei distributori italiani colpisce ancora: nella versione nostrana è Newman a chiamarsi MacKintosh (da cui il titolo), ma in originale l'attore porta il nome di Rearde e MacKintosh è il suo capo, interpretato da Harry Andrews.