Helen Keller (Patty Duke) è una bambina sordo-cieca dalla nascita, avulsa da qualsiasi forma di comprensione del mondo e assecondata in ogni capriccio dalla famiglia. Il disperato tentativo di iniziarla al significato delle parole viene affidato alla tenace Annie Sullivan (Anne Bancroft), con esiti sorprendenti. Celebre racconto per il grande schermo della vita dell'educatrice ipovedente Anne Sullivan, e dei suoi importanti risultati pedagogici con bambini audio e videolesi. Alla base del film c'è una sceneggiatura di William Gibson, già in precedenza utilizzata in televisione e, dallo stesso Penn, in teatro. Della collaudata e fortunatissima produzione teatrale Penn scelse di riutilizzare la coppia di attrici principali. La loro relazione, con le complesse dinamiche che evolvono al suo interno, occupa gran parte della trama del film. Colpiscono ancora oggi per radicalità e intensità alcune lunghe sequenze in cui Penn cerca di documentare le estreme difficoltà incontrata dalla Sullivan nella gestione della bambina. Queste prolungate ed estenuanti sessioni di rudimentale didattica primaria mettono in luce le doti di pervicacia e costanza nell'approccio educativo della Sullivan, essenziali per il successo della sua battaglia. Toccante e di grande impatto emotivo il finale, attraversato da un messaggio politico di certo non irrilevante per Penn: obbedire senza capire è un'altra forma di cecità. Meritati Oscar per Anne Bancroft e Patty Duke (rispettivamente miglior attrice protagonista e miglior attrice non protagonista), prima minorenne vincitrice della preziosa statuetta nella storia dell'Academy.