L'argent
L'argent
1983
Paesi
Francia, Svizzera
Genere
Drammatico
Durata
85 min.
Formato
Colore
Regista
Robert Bresson
Attori
Christian Patey
Vincent Risterucci
Caroline Lang
Sylvie Van den Elsen
Dopo essere entrato in possesso, suo malgrado, di una banconota da 500 franchi falsa, per l'operaio Yvon (Christian Patey) inizia un incubo che lo porta a conoscere la meschinità e l'ingiustizia sociale. Scontati tre anni di prigione, si macchierà di una serie di brutali omicidi e si costituirà.
Tredicesimo e ultimo film di Robert Bresson, uno dei più grandi e influenti maestri della storia della Settima arte, L'argent è un'austera parabola sul potere divoratore e mefistofelico del denaro, visto come strumento di corruzione individuale e sociale capace di segnare una regressione bestiale nell'uomo. Una presenza ossessiva, quella dell'argent, che incarna il legno storto dell'umanità, un non-oggetto privo di significato (se non per il suo valore attribuitogli per convenzione) che diventa il simbolo del Male radicato nella società («Oh denaro! Dio visibile, cosa non ci faresti fare?»). Opera spoglia nella messinscena, ma di esemplare stratificazione concettuale, che diventa culmine definitivo del processo di scarnificazione narrativa dell'autore francese. Eccezionale nell'uso del sonoro, del fuori campo (negli omicidi, ad esempio) e nell'attribuzione di significato ai gesti e agli oggetti. Inflessibile nel suo laico materialismo, il film si muove in una dimensione pessimista in cui ogni spiraglio di speranza (l'anziana benefattrice nel finale) soccombe sotto i colpi di una cieca (quanto inaspettata) violenza. Ellittico, misterioso, allucinato. Liberamente ispirato al racconto Denaro falso (conosciuto anche come La cedola falsa) di Lev Tolstòj. Fotografia di Pasqualino De Santis e Emmanuel Machuel, musiche non originali di Johann Sebastian Bach. Premio per la miglior regia al Festival di Cannes, ex-aequo con Andrej Tarkovskij per Nostalghia (1983).
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