Russia, 2058. Il mercenario Toorop (Vin Diesel) riceve da parte del ricco e ambiguo Gorsky (Gérard Depardieu) l'incarico di scortare in America la giovane Aurora (Mélanie Thierry), accompagnata e protetta da suor Rebecca (Michelle Yeoh). Durante il viaggio scoprirà che la ragazza nasconde più di un segreto e dovrà proteggerla da oscuri complotti.
Tratto dal romanzo Babylon Babies di Maurice G. Dantec, un fumettone apocalittico colmo di effetti speciali e inserti pseudobiblici. La sceneggiatura (firmata dal regista Mathieu Kassovitz con Joseph Simas ed Éric Besnard, collaboratore ai dialoghi) gira a vuoto, enfatizzando simbolismi d'accatto (l'arrivo di un novello Messia in una società ormai condannata all'autodistruzione, la vergine Aurora come inedita Madonna sacrificale) e spingendo il pedale dello spettacolo a ogni costo: montaggio frenetico, ralenti che mirano a esaltare le scene d'azione, inseguimenti e sparatorie. Il tutto accompagnato dall'insipida interpretazione di Vin Diesel, intrappolato nell'abituale (e francamente insopportabile) personaggio del duro dal cuore d'oro che deve, suo malgrado, immolarsi per un bene superiore. Banale, insulso e pretestuoso: il peggio in materia di cinema contemporaneo. Mark Strong è Finn. Da dimenticare le partecipazioni di Gérard Depardieu e Charlotte Rampling (la Sacerdotessa). Giustamente ignorato dal pubblico. La versione integrale dura 101 minuti.