Nannina (Silvana Pampanini) è una bella e provocante ragazza romana, fidanzata con lo scapestrato pugile Mario (Antonio Cifariello). Quando lui finisce in prigione in seguito a una rissa, la donna si vede costretta a trovare un impiego e, grazie alla complicità di Gracco (Alberto Sordi), affascinato dalla giovane, riesce a incantare Oreste (Paolo Stoppa), il quale la assume come cassiera nel proprio bar. Dopo l'enorme successo del duetto Pane, amore e fantasia (1953) e Pane, amore e gelosia (1954), Luigi Comencini prosegue il suo percorso nella commedia sentimentale con esiti però più modesti. Il film, grazie a una scrittura ben calibrata, offre comunque qualche passaggio di rilievo nel gioco tra i due sessi: se gli uomini ne escono come dei fanfaroni, le donne, cui il regista strizza l'occhio con divertimento ma senza malizia, dimostrano la loro arguzia e la capacità di volgere le situazioni a proprio favore. Pellicola disimpegnata e un po' fragile, ambientata in una Roma popolare, che lascia spazio agli equivoci della commedia rosa e all'ironia.