Century of birthing
Siglo ng pagluluwal
2011
Mubi
Paese
Filippine
Generi
Drammatico, Documentario
Durata
360 min.
Formato
Bianco e Nero
Regista
Lav Diaz
Un gruppo di fanatici religiosi che si fa chiamare "La Casa di Dio" predica l'amore, ma caccia una ragazza stuprata, colpevole di non essere più vergine. Homer è un regista in crisi d'ispirazione, fermo con il montaggio del suo film e angosciato dallo stallo creativo. Una suora scappa dal convento e vuole fare esperienza del mondo, a cominciare dalla scoperta del sesso, chiedendo aiuto a un ex galeotto. Tre storie che procedono in maniera parallela, fino a incontrarsi.

Undicesimo lungometraggio per Lav Diaz e nuova mirabile dimostrazione di come il regista filippino sappia costruire i suoi film come mosaici dove ogni pezzo, anche quelli all'apparenza più insignificanti, ha uguale valore ed è funzionale alla composizione di un quadro d'insieme. Lavorando, come di consueto, su tempi narrativi estremamente dilatati, Diaz riprende la realtà in divenire, lascia che le cose accadano davanti alla macchina da presa, valorizzando i tempi morti e i dettagli e adotta con coerenza il suo approccio stilistico, rigoroso ma sempre fecondo e affascinante, caratterizzato da lunghi piani-sequenza all'apparenza statici ma ricchissimi di senso, di tensione drammaturgica e di stupefacente bellezza. Identificandosi con il regista, che dichiara di fare film “non per i festival, ma per il cinema”, Diaz dà vita a una dichiarazione d'intenti ben precisa e assurge il mezzo cinematografico a unico strumento a disposizione dell'uomo per interrogare e indagare compiutamente la realtà. Non può certo adempiere a questo compito la religione, ad esempio, gravata da dogmi e grossolane contraddizioni che vengono evidenziate e messe in ridicolo dal regista. Dopo essere stato presentato alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2011, il film è stato riproposto su Fuori Orario.
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