La donna della domenica
1975
Paesi
Italia, Francia
Generi
Giallo, Grottesco
Durata
105 min.
Formato
Colore
Regista
Luigi Comencini
Attori
Marcello Mastroianni
Jacqueline Bisset
Jean-Louis Trintignant
Aldo Reggiani
Lina Volonghi
Maria Teresa Albani
Omero Antonutti
Claudio Gora
Il misterioso omicidio dell'architetto Garrone (Claudio Gora) scuote la Torino bene. La morte dell'uomo, viscido e opportunista, non provoca dolore nell'ambiente che frequentava, ma genera diffidenza e omertà. Tra i primi sospettati ci sono Massimo (Jean.Louis Trintignant) e la sua intima amica alto borghese Anna Carla Dosio (Jacqueline Bisset), presto scagionata. La donna, però, si appassiona alla vicenda improvvisandosi investigatrice, accanto al commissario Santamaria (Marcello Mastroianni), incaricato delle indagini.
Tratto dal romanzo omonimo (1972) di Carlo Fruttero e Franco Lucentini, La donna della domenica rappresenta una insolita incursione di Comencini all'interno dei meandri del cinema giallo, tinto di graffiante ironia satirica e di grottesca denuncia del perbenismo di facciata. Un'opera che si smarca dalla tradizionale commedia nostrana e guarda al cinema americano, pur conservando una profonda identità italiana. L'omicidio diventa il pretesto per innescare un tourbillon di intrighi e doppi giochi dettati dalla noia del lusso, dall'invidia, dalla lascivia, dal pregiudizio. Tutti, a loro modo, sono colpevoli, all'interno di una società che nasconde la polvere sotto al tappeto. Lo sguardo del regista, più che sulla suspense, si concentra sulla caratterizzazione dei personaggi, noiosi e annoiati, incapaci di provare sentimenti duraturi, troppo presi da una superficialità intrinseca nel loro status sociale. Rapido e svelto, nonostante ristagni un po' nella parte centrale, rimane una visione intelligente e piacevole. Interpretazioni raffinatissime, scrittura accurata (Age & Scarpelli) e grande cura nella descrizione degli ambienti, incorniciati da una Torino sfuggente e affascinante come il microcosmo che la abita. Fotografia di Luciano Tovoli, musiche di Ennio Morricone.
Tratto dal romanzo omonimo (1972) di Carlo Fruttero e Franco Lucentini, La donna della domenica rappresenta una insolita incursione di Comencini all'interno dei meandri del cinema giallo, tinto di graffiante ironia satirica e di grottesca denuncia del perbenismo di facciata. Un'opera che si smarca dalla tradizionale commedia nostrana e guarda al cinema americano, pur conservando una profonda identità italiana. L'omicidio diventa il pretesto per innescare un tourbillon di intrighi e doppi giochi dettati dalla noia del lusso, dall'invidia, dalla lascivia, dal pregiudizio. Tutti, a loro modo, sono colpevoli, all'interno di una società che nasconde la polvere sotto al tappeto. Lo sguardo del regista, più che sulla suspense, si concentra sulla caratterizzazione dei personaggi, noiosi e annoiati, incapaci di provare sentimenti duraturi, troppo presi da una superficialità intrinseca nel loro status sociale. Rapido e svelto, nonostante ristagni un po' nella parte centrale, rimane una visione intelligente e piacevole. Interpretazioni raffinatissime, scrittura accurata (Age & Scarpelli) e grande cura nella descrizione degli ambienti, incorniciati da una Torino sfuggente e affascinante come il microcosmo che la abita. Fotografia di Luciano Tovoli, musiche di Ennio Morricone.
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