Nina (Juliet Stevenson) ha appena perso il fidanzato Jamie (Alan Rickman) e non riesce a riprendersi dal lutto. Improvvisamente Jamie torna da fantasma ma, dopo un primo periodo di entusiasmo, la convivenza si rivela difficile, soprattutto per la fastidiosa presenza in casa di un gruppo di spettri suoi amici. Uscito curiosamente in contemporanea con l'americano Ghost (1990), tratta esattamente lo stesso tema, ma con un distacco ironico tipicamente British, facendo pendere l'ago della bilancia dalla parte della commedia più che da quella del dramma. I battibecchi tra Nina e Jamie ricordano da vicino quelli di una “normale” coppia di vivi (l'assunto di base è che la ragazza abbia idealizzato il suo fidanzato, tornato proprio per farle capire che tra di loro sarebbe finita comunque) e il tema dell'elaborazione del lutto riguarda più che altro il dilemma di Nina, inevitabilmente attratta dallo psicologo Mark (Michael Maloney) e combattuta tra questi e Jamie. Il ritmo è efficace, ma si poteva rischiare qualcosa di più, sia dal punto di vista narrativo, sia da quello registico. Nel complesso, una discreta commedia sentimentale, un po' fiacca ma sicuramente penalizzata dal successo mondiale del suo “competitor” americano.