Re Ferdinando di Borbone (Adriano Pantaleo da bambino, Sergio Assisi da adulto, Mario Scaccia da anziano), agonizzante e prossimo alla morte, rievoca l'infanzia e la giovinezza: l'amore per la caccia e le donne, l'amministrazione del regno di Napoli e poi di Sicilia, la passione turbolenta per la consorte, la regina Maria Carolina d'Asburgo (Gabriella Pession). Lina Wertmüller, anche sceneggiatrice con Raffaele La Capria, incentra uno spaccato storico sui registri della commedia pop, raccontando i protagonisti (un re e una regina in balìa di un ruolo molto più grande di loro) da una prospettiva intima e privata. Tono forzatamente simpatico e frizzante per un filmetto insulso e scialbo, dominato dalla confusione più assoluta: narrazione incoerente, pedestre giustapposizione di episodi sconnessi l'uno dall'altro e un'aura aneddotica francamente insostenibile. L'ambientazione, in ogni caso (cornice della Reggia di Caserta), è coerente. Cast dilettantesco, con Gabriella Pession che sfoggia un macchiettistico italiano dall'accento tedesco. Nicole Grimaudo è la principessa di Medina. Musiche di Italo Greco, Paolo Raffone e Marcello Vitale.