Dopo la fine di una relazione, Giulia (Carla Chiarelli) ha bisogno di fare ordine nella sua vita piuttosto complicata. Commessa in una fotocopisteria, decide di prendere cinque giorni di ferie per poter (forse) ritrovare se stessa. Storia di una solitudine come tante nella Milano di metà anni Ottanta. La città lombarda è una vera e propria coprotagonista in questo mediometraggio firmato da un Silvio Soldini ancora alle prime armi: Milano partecipa della stessa desolazione che attanaglia Giulia, ragazza in crisi che tenta ogni possibile strada (dal recupero di vecchi amici a un incontro di sesso occasionale) per potere dare un nuovo senso alla propria esistenza depressa. Si tratta di un film “piccolo”, e piuttosto acerbo, ma già dotato di una discreta personalità registica e capace di raccontare con discreta forza un personaggio con cui è facile immedesimarsi. Vincitore del Gabbiano d'Oro al Festival di Bellaria.