Kiichi (Hayato Ichihara) è un ragazzo come tanti che prepara il sushi in un ristorante ma sogna di diventare un cantante rock. Un giorno si trova a prendere il posto di suo fratello gemello, studente di meccanica quantistica, partito per un lungo viaggio in India. Tutto procede normalmente ma un giorno Kiichi fa la conoscenza di Saraka (Mitsuki Tanimura), una ragazza nata in provetta dall'intelligenza straordinaria. Saraka ha un sogno ambizioso e pericoloso: svelare il mistero della creazione realizzando un nuovo universo. Trasposizione dell'omonimo romanzo di Shinji Kimoto per mano di Takashi Miike che, a dieci anni di distanza da Andromedia (1998), torna a occuparsi del genere fantascientifico con esiti egualmente disastrosi. Incapace di rielaborare una materia completamente estranea al suo cinema, Miike dirige un film fiacco e impersonale, che oscilla fra la commedia e il dramma esistenzialista, con una prima parte infarcita di verbosi spiegoni e una seconda che richiama il disaster movie più classico. La presenza, nel ruolo da protagonista, di uno degli attori più inespressivi della sua generazione non aiuta, e il film si trascina faticosamente per oltre due ore.