Il grande sentiero
Cheyenne Autumn
1964
Paese
Usa
Genere
Western
Durata
154 min.
Formato
Colore
Regista
John Ford
Attori
Richard Widmark
Carrol Baker
Karl Malden
Dolores Del Rio
Ricardo Montalban
Sal Mineo
Edward G. Robinson
Gilbert Roland
James Stewart
Arthur Kennedy
Condannati a vivere in condizioni miserevoli, i Cheyenne decidono di fuggire dalla riserva e tornare nelle loro terre d'origine. Al capitano Thomas Archer (Richard Widmark) spetta il compito di fermarli: il militare cercherà in tutti i modi una soluzione non violenta.
L'ultimo western con la firma di John Ford, ispirato a un episodio reale, è un commosso omaggio ai Nativi americani, maltrattati dalla Storia e condannati dal cinema hollywoodiano a vestire, peraltro anche in molti film dello stesso regista, i panni dei villain. È vero che a impersonare gli indiani protagonisti sono chiamati attori statunitensi o messicani, ma Ford (nella realtà grande amico della comunità navajo, cui appartengono le numerose comparse) dipinge il ritratto di un popolo intelligente, sensibile e dotato di grande dignità. Molte sequenze sono di valore (in primis la battaglia al forte, che sembra quasi rievocare lo storico massacro di Wounded Knee), ma il film è lento, confusionario, a tratti stagnante. Artisticamente, l'operazione è riuscita a metà, eppure conta per il suo crepuscolarismo amaro: l'“autunno” dei Cheyenne del titolo originale è anche quello del regista. Divertente il breve interludio con James Stewart nei panni del celebre Wyatt Earp, spesso tagliato nei passaggi televisivi.
L'ultimo western con la firma di John Ford, ispirato a un episodio reale, è un commosso omaggio ai Nativi americani, maltrattati dalla Storia e condannati dal cinema hollywoodiano a vestire, peraltro anche in molti film dello stesso regista, i panni dei villain. È vero che a impersonare gli indiani protagonisti sono chiamati attori statunitensi o messicani, ma Ford (nella realtà grande amico della comunità navajo, cui appartengono le numerose comparse) dipinge il ritratto di un popolo intelligente, sensibile e dotato di grande dignità. Molte sequenze sono di valore (in primis la battaglia al forte, che sembra quasi rievocare lo storico massacro di Wounded Knee), ma il film è lento, confusionario, a tratti stagnante. Artisticamente, l'operazione è riuscita a metà, eppure conta per il suo crepuscolarismo amaro: l'“autunno” dei Cheyenne del titolo originale è anche quello del regista. Divertente il breve interludio con James Stewart nei panni del celebre Wyatt Earp, spesso tagliato nei passaggi televisivi.
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