New York. L'avvocato Gavin (Ben Affleck) e l'impiegato Doyle (Samuel L. Jackson) si stanno entrambi recando in tribunale, il primo per presenziare a una causa importantissima, il secondo per cercare di ottenere l'affidamento congiunto dei figli. I loro destini si incroceranno a causa di un banale incidente d'auto: Gavin non dà peso all'accaduto, mentre Doyle matura un pericoloso sentimento di vendetta.

Anomala incursione nel thriller per Roger Michell che, dopo il grande successo ottenuto con Notting Hill (1999), prova a cambiare rotta. Il risultato è un giocattolo apprezzabile, seppur poco originale, che riesce a mantenere alta la suspense, comprimendo gli avvenimenti in uno spazio temporale strettissimo in cui i protagonisti sono obbligati a prendere coscienza delle verità intorno a loro in maniera istintiva. La spudoratezza di Gavin e la rabbia di Doyle sono portate all'eccesso e la contrapposizione tra le due personalità non è condotta troppo per il sottile, ma i due personaggi possono vantare un discreto spessore. La regia si adatta ai ritmi sincopati della pellicola mentre, alla lunga, la narrazione soffre di una certa ridondanza.