Ritratto di una donna di New Orleans, Carolyn Parker, che fu l'ultima a lasciare il suo quartiere dopo l'ordine di evacuazione per l'arrivo dell'uragano Katrina nell'estate del 2005. Fu anche la prima che, con il ritirarsi delle acque, ritornò nella comunità devastata con la speranza di riportare la sua abitazione in condizioni normali. Dopo aver realizzato diversi documentari su volti noti, come la voce del popolo haitiano Jean Dominique (The Agronomist, del 2003) o il cantante e amico Neil Young (ben tre le pellicole a lui dedicate dal regista americano), Jonathan Demme punta su una donna comune e straordinaria allo stesso tempo, un volto in cui gli americani possano identificarsi e prendere spunto, per ritrovare un po' di ottimismo dopo una tragedia della portata di Katrina. Non sempre però il personaggio riesce a farsi “esempio emblematico” del popolo statunitense, e l'esito del documentario finisce così per risultare troppo circoscritto e fine a se stesso. Tanto lo spazio dedicato alle parole (Carolyn Parker racconta tutta la sua vita) e ben poco quello che rimane per il Cinema.