Perfect Days
Perfect Days
2023
Paesi
Giappone, Germania
Genere
Drammatico
Durata
123 min.
Formato
Colore
Regista
Wim Wenders
Attori
Kōji Yakusho
Min Tanaka
Arisa Nakano
Hirayama (Koji Yakusho) è un uomo umile che lavora come addetto alle pulizie dei bagni pubblici di Tokyo. Oltre alla sua routine lavorativa, Hirayama riesce a coltivare ogni giorno le sue passioni: la musica, i libri, la fotografia e gli alberi. Attraverso le sue fotografie, le sue letture e i suoi ascolti, viene rivelata la sua forte sensibilità nei confronti dell’arte e del mondo che lo circonda.
Wim Wenders torna in Giappone per dare vita a un nuovo omaggio alla sua grande passione per il cinema nipponico e per Yasujiro Ozu in particolare. Lo spirito dell’autore di Viaggio a Tokyo, a cui Wenders aveva dedicato Tokyo-Ga del 1985, si sente decisamente tanto in questa pellicola che si concentra su ogni dettaglio in maniera meticolosa: il film è girato esattamente come se stesse creando un parallelismo con il comportamento, minimale e attento a tutto, del suo protagonista. È indubbiamente un inno al cercare le cose belle nel quotidiano, Perfect Days, film che anche un po’ banalmente porta avanti questo concetto dall’inizio alla fine, dando ampio spazio anche all’importanza dell’arte nella vita di tutti i giorni. Nonostante sia un piccolo film, anche piuttosto ripetitivo nelle sue riflessioni, allo stesso tempo però è un lungometraggio dal cuore grande, capace di toccare corde emotive profonde e di colpire per il tocco delicato e appassionato allo stesso tempo con cui Wenders l’ha realizzato. Erano ormai tanti anni che il regista tedesco non realizzava un film di finzione così riuscito, ma il merito va anche all’ottima prova di Koji Yakusho (premiato come miglior interprete maschile al Festival di Cannes), eccellente nei panni di un uomo silenzioso a cui basta un raggio di sole tra gli alberi per regalare un sorriso a chi lo circonda.
Wim Wenders torna in Giappone per dare vita a un nuovo omaggio alla sua grande passione per il cinema nipponico e per Yasujiro Ozu in particolare. Lo spirito dell’autore di Viaggio a Tokyo, a cui Wenders aveva dedicato Tokyo-Ga del 1985, si sente decisamente tanto in questa pellicola che si concentra su ogni dettaglio in maniera meticolosa: il film è girato esattamente come se stesse creando un parallelismo con il comportamento, minimale e attento a tutto, del suo protagonista. È indubbiamente un inno al cercare le cose belle nel quotidiano, Perfect Days, film che anche un po’ banalmente porta avanti questo concetto dall’inizio alla fine, dando ampio spazio anche all’importanza dell’arte nella vita di tutti i giorni. Nonostante sia un piccolo film, anche piuttosto ripetitivo nelle sue riflessioni, allo stesso tempo però è un lungometraggio dal cuore grande, capace di toccare corde emotive profonde e di colpire per il tocco delicato e appassionato allo stesso tempo con cui Wenders l’ha realizzato. Erano ormai tanti anni che il regista tedesco non realizzava un film di finzione così riuscito, ma il merito va anche all’ottima prova di Koji Yakusho (premiato come miglior interprete maschile al Festival di Cannes), eccellente nei panni di un uomo silenzioso a cui basta un raggio di sole tra gli alberi per regalare un sorriso a chi lo circonda.
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