Fine Settecento, alla vigilia della proclamazione degli Stati Uniti d'America. Lana (Claudette Colbert) e Gilbert (Henry Fonda) si stabiliscono in un ranch nella Valle dei Mohawk. Ma la pace dei due giovani sposi e dei coloni della zona è sconvolta dagli attacchi delle truppe inglesi e degli indiani loro alleati. Dopo aver raccontato le radici del progresso capitalistico americano (Il cavallo d'acciaio, 1924) e l'ascesa della figura di Abraham Lincoln (Alba di gloria, 1939), John Ford affronta un altro capitolo fondamentale della storia degli Stati Uniti, ovvero la genesi stessa della nazione. Questo ambizioso affresco, pur non toccando le vette di altri capolavori fordiani del periodo (Ombre rosse, dello stesso anno, o Furore, 1940), è importante per comprendere cos'è l'epica nella cultura a stelle e strisce, qui raccontata nella sua dimensione collettiva (la comunità-famiglia dei pionieri) e individuale (i due protagonisti; in particolare, il punto di vista sulla Storia è quello della Colbert). È il primo film a colori per Ford, che sfrutta la ricchezza cromatica del Technicolor per realizzare vere e proprie inquadrature “pittoriche” e scene suggestive come quella dell'inseguimento finale. L'indiano Chief John Big Tree, che interpreta Blue Back, appare anche in Ombre rosse e ne I cavalieri del Nord Ovest (1949).