Dopo aver perso marito e figlia in Sudan per mano di coloro che, da missionaria, aveva sempre cercato di aiutare, Katherine (Hilary Swank) abbandona completamente la fede religiosa e diventa fervida sostenitrice della razionalità scientifica. Nella sua nuova veste di ricercatrice Universitaria, gira gli Stati Uniti alla ricerca di presunti fenomeni paranormali da sfatare. Ma quello che trova nella cittadina di Haven si rivela molto meno razionale del previsto.

Un horror senza valore e senza mordente, dove non si trova nessun tipo di coinvolgimento emotivo nei confronti dei personaggi, e dove la paura o lo spavento non trovano spazio nemmeno con le classiche tecniche di regia e musica alla ricerca dell'effetto “salto sulla poltrona”. Ne I segni del male non funziona nulla, a partire da una sceneggiatura banale e presuntuosa, e da una regia monotona, in cui l'utilizzo della camera a spalla non dà il valore aggiunto del realismo, ma infastidisce soltanto la visione. Hilary Swank, totalmente fuori parte, sotterra una pellicola già col piede nella fossa. Da evitare.