Il silenzio sul mare
Ano natsu, ichiban shizukana umi
1991
Paese
Giappone
Genere
Drammatico
Durata
101 min.
Formato
Colore
Regista
Takeshi Kitano
Attori
Claude Maki
Hiroko Ōshima
Sabu Kawahara
Toshizo Fujiwara
Shigeru (Claude Maki) è un netturbino sordomuto, diviso tra il proprio lavoro e la passione per il mare. Nel corso di un'anonima giornata lavorativa troverà, abbandonata su un marciapiede, una tavola da surf rotta, e deciderà di iniziare a utilizzarla. Nonostante le difficoltà iniziali e lo scherno da parte di amici e surfisti più esperti, il ragazzo riuscirà a ottenere risultati insperati, anche grazie all'aiuto della fidanzata Takako (Hiroko Oshima).
Il film segna la nascita del sodalizio artistico di Takeshi Kitano con il compositore Joe Hisaishi (collaboratore anche di Hayao Miyazaki), ed è anche il primo lungometraggio nel quale il regista non compare tra gli attori protagonisti, sebbene ricopra il ruolo fino a quel momento inedito di produttore. L'utilizzo di piani fissi e di lenti movimenti di macchina scandisce il ritmo di un'opera nella quale l'autore inizia a rapportarsi apertamente con il concetto di spazio vuoto, un luogo atto all'abbandono di sé nel quale il personaggio (non) si muove senza parlare, accompagnato dalla presenza/assenza dell'essenziale colonna sonora. Decisamente più riflessivo e intenso dei due gangster movie che lo precedono (Violent Cop del 1989 e Boiling Point del 1990), Il silenzio sul mare (adattamento italiano del titolo originale Quell'estate, l'oceano più silenzioso) rappresenta uno spartiacque nella carriera del regista, ormai pienamente padrone del mezzo cinematografico e pronto al salto di qualità autoriale.
Il film segna la nascita del sodalizio artistico di Takeshi Kitano con il compositore Joe Hisaishi (collaboratore anche di Hayao Miyazaki), ed è anche il primo lungometraggio nel quale il regista non compare tra gli attori protagonisti, sebbene ricopra il ruolo fino a quel momento inedito di produttore. L'utilizzo di piani fissi e di lenti movimenti di macchina scandisce il ritmo di un'opera nella quale l'autore inizia a rapportarsi apertamente con il concetto di spazio vuoto, un luogo atto all'abbandono di sé nel quale il personaggio (non) si muove senza parlare, accompagnato dalla presenza/assenza dell'essenziale colonna sonora. Decisamente più riflessivo e intenso dei due gangster movie che lo precedono (Violent Cop del 1989 e Boiling Point del 1990), Il silenzio sul mare (adattamento italiano del titolo originale Quell'estate, l'oceano più silenzioso) rappresenta uno spartiacque nella carriera del regista, ormai pienamente padrone del mezzo cinematografico e pronto al salto di qualità autoriale.
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