Stardust Memories
Stardust Memories
1980
Paese
Usa
Genere
Drammatico
Durata
89 min.
Formato
Bianco e Nero
Regista
Woody Allen
Attori
Woody Allen
Charlotte Rampling
Jessica Harper
Marie-Christine Barrault
Tony Roberts
Sandy (Woody Allen), regista in crisi artistica costretto a partecipare a una retrospettiva sulla sua produzione cinematografica, fa un bilancio della propria esistenza, tra vecchi amori e nuovi propositi per un nebuloso futuro.
Tra i film più sottovalutati e ingiustamente denigrati di Woody Allen, Stardus Memories è in realtà una delle letture più personali effettuate dal grande regista newyorkese sul ruolo dell'artista e la miriade di pressioni, aspettative e preoccupazioni che gravitano attorno alla sua figura. Dopo aver scandagliato con rara sensibilità le nevrosi di coppia, Allen gioca la rischiosa carta dell'autobiografismo (sempre presente nella sua opera, ma qui vero elemento fondante) e realizza il suo film più coraggioso e sentito, scambiato dalla critica ottusa per un semplice omaggio autoreferenziale a Federico Fellini e Ingmar Bergman, suoi padri putativi. Il cinismo e il sarcasmo con cui descrive il mondo della stampa specializzata e del multiforme microcosmo che sta dietro le quinte dello spettacolo ha la fertile ricchezza delle migliori pellicole del regista, sincero nell'esporre anche i lati meno noti della sua personalità. Perfetto nella sua miscela di sferzante comicità e delicato sentimentalismo. Una gioia per gli occhi e per il cuore, grazie anche alla magistrale fotografia di Gordon Willis. Charlotte Rampling, Jessica Harper e Marie-Christine Barrault costituiscono un trio di attrici di gran classe. Troppo intelligente per ottenere un grande successo.
Tra i film più sottovalutati e ingiustamente denigrati di Woody Allen, Stardus Memories è in realtà una delle letture più personali effettuate dal grande regista newyorkese sul ruolo dell'artista e la miriade di pressioni, aspettative e preoccupazioni che gravitano attorno alla sua figura. Dopo aver scandagliato con rara sensibilità le nevrosi di coppia, Allen gioca la rischiosa carta dell'autobiografismo (sempre presente nella sua opera, ma qui vero elemento fondante) e realizza il suo film più coraggioso e sentito, scambiato dalla critica ottusa per un semplice omaggio autoreferenziale a Federico Fellini e Ingmar Bergman, suoi padri putativi. Il cinismo e il sarcasmo con cui descrive il mondo della stampa specializzata e del multiforme microcosmo che sta dietro le quinte dello spettacolo ha la fertile ricchezza delle migliori pellicole del regista, sincero nell'esporre anche i lati meno noti della sua personalità. Perfetto nella sua miscela di sferzante comicità e delicato sentimentalismo. Una gioia per gli occhi e per il cuore, grazie anche alla magistrale fotografia di Gordon Willis. Charlotte Rampling, Jessica Harper e Marie-Christine Barrault costituiscono un trio di attrici di gran classe. Troppo intelligente per ottenere un grande successo.
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