Macbeth (Denzel Washington) viene convinto da un trio di streghe che diventerà il prossimo re di Scozia e la sua ambiziosa moglie (Frances McDormand) lo sostiene nei suoi piani di conquista del potere.

Si tratta dell’esordio in solitaria di Joel Coen, per la prima volta dietro la macchina da presa senza il fratello Ethan, con cui ha condiviso una carriera straordinaria, costellata di grandi film come L’uomo che non c’era o A Serious Man. Riprendere ancora una volta il Macbeth di Shakespeare (già portato sullo schermo da nomi del calibro di Orson Welles, Akira Kurosawa o Roman Polanski) non era cosa semplice, ma bastano poche immagini per capire come l’approccio di Coen sia molto diverso da quello realista adottato da Justin Kurzel con l’insipida versione del 2015. Il bianco e nero raggelante, ad altissima definizione, scelto dal regista americano offre una versione esteticamente elegantissima, forse un po’ furbetta ai limiti dell’arthouse su confezione, ma ugualmente capace di colpire (eccome!) l’occhio dello spettatore. Utilizzando giochi di luci e ombre per cui si può citare, senza timore reverenziale, l’espressionismo tedesco degli anni Venti del Novecento, Coen non è interessato ad attualizzare l’opera shakespeariana, ma a cristallizzarne la forza, mostrando attraverso l’ottima fotografia e le suggestioni sonore tutta la sua potenza, perennemente intatta. Prodotto dalla A24 (di cui si sente in parte quell’attenzione un po’ costruita all’apparato audiovisivo) e distribuito direttamente su Apple Tv+, il film gioca su linee geometriche molto evidenti e su un cromatismo chiaroscurale tanto sfacciato quanto claustrofobico. Potentissima prova di Denzel Washington, ma Frances McDormand e il resto del cast non sono da meno: menzione speciale per Kathryn Hunter, veterana del palcoscenico, nei panni delle streghe.