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Cronache dal FESCAAAL: il Messico tra violenza e delicatezza nella sesta giornata di festival
Protagonista assoluto della sesta giornata, il Messico porta al FESCAAAL due film molto diversi per tono e atmosfere, ma che sembrano raccontare le due facce di un paese che non riesce a trovare sé stesso: “Valentina o la serenidad” di Ángeles Cruz e “Perdidos en la noche” di Amat Escalante.


Valentina o la serenidad. Presentato in anteprima mondiale al Toronto International Film Festival, l’opera seconda della regista messicana Ángeles Cruz, in concorso nella sezione lungometraggi Finestre sul Mondo, racconta la storia della piccola Valentina, nove anni, che vive in una comunità indigena della Sierra Mixteca nello stato di Oaxaca. Quando un giorno le annunciano la morte del padre, a seguito di un incidente stradale dopo essere uscito per andare a comprarle una bambola, la vita della bambina cambierà completamente, e per la prima volta entrerà in contatto con la morte e la perdita. Solo la vicinanza della famiglia e il passare del tempo la aiuteranno a superare il dolore. Il film diretto da Ángeles Cruz si sviluppa come un tradizionale coming of age, con uno sguardo attento e gentile che cala perfettamente lo spettatore nei panni e nelle emozioni della giovane protagonista, una bravissima Danae Ahuja Aparicio, alla prima esperienza cinematografica. “Valentina o la serenidad” non brilla per originalità, e forse il suo approccio è fin troppo delicato, ma è impossibile non provare empatia nei confronti di Valentina. Se, come diceva Roger Ebert, il cinema è una macchina che genera empatia, il film di Ángeles Cruz è decisamente riuscito.

Prima di “Valentina o la serenidad”, il programma ha proposto il cortometraggio animato “Villa Madjo” diretto dalla regista francese Elen Sylla Grollimund che racconta la complessa storia della sua famiglia, tra colonialismo e ricerca identitaria, con un padre, bianco, nato in Africa, una madre, nera, nata in Europa. La proiezione è stata seguita da un interessante Q&A in cui la regista ha approfondito le tematiche relative all’identità e al razzismo.

Perdidos en la noche. La sera è stato il turno del nuovo film di Amat Escalante, che arriva direttamente da Cannes 2023, dove era stato presentato nella sezione non competitiva Cannes Premiere, mentre al FESCAAAL lo troviamo nella sezione Flash. Il film di Escalante racconta di un Messico molto diverso da quello proposto da “Valentina o la serenidad”, è un Messico duro, violento e corrotto in cui il protagonista adolescente, Emiliano, è alla ricerca della madre, un’attivista scomparsa che si batteva contro una compagnia mineraria, ed entra in contatto con la ricca famiglia Aldama, che sembra coinvolta nella vicenda. Il film prova a dipingere un intenso e inquietante affresco del Messico contemporaneo, ma la pellicola del regista messicano funziona solo a tratti. Mette sul fuoco diverse tematiche che non approfondisce mai in maniera diretta, lavorando più che altro di suggestioni e di atmosfera, ma questo approccio, unito a dei personaggi che faticano a diventare tridimensionali, risulta in un film che per larghi tratti sembra vagabondare senza una meta precisa. Alcune sequenze e alcune scelte registiche sono notevoli e mettono in mostra tutto il talento di Amat Escalante, ma il risultato complessivo è alquanto deludente.

Appuntamento a domani con il racconto della settima giornata, dove torna protagonista assoluto il concorso lungometraggi Finestre sul Mondo con il film indiano “Dilli Dark” e il messicano “Sujo”.

A cura di Simone Riccardi

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