Anna (Lillian Gish) è una donna povera che viene ingannata dal ricco Lennox (Lowell Sherman): la seduce, organizza un falso matrimonio, ma poi l'abbandona. Anna però rimane incinta e il bambino muore dopo il parto. Nonostante la donna faccia di tutto per nascondere l'accaduto, e per non cadere nuovamente vittima dell'amore, dovrà vivere con l'onta di essere una "persona amorale". Tratto da un melodramma popolare di successo, Agonia sui ghiacci è uno dei maggiori successi commerciali di David W. Griffith. Nessuno, all'epoca, avrebbe mai pensato che il regista potesse portare sullo schermo una storia di così poco valore, compresa la stessa Lilian Gish, protagonista del film e attrice feticcio di Griffith, la quale dichiarò pubblicamente la propria diffidenza al progetto. In realtà, grazie proprio alla bravura dell'attrice e, ovviamente, a quella dell'autore, il risultato del film è di altissimo livello. Perché, più che il patetismo della storia narrata, a vincere sono gli attori, le location splendide e una regia che, come sempre, sorprende: in particolare nello straordinario finale con il salvataggio di Anna bloccata su una lastra di ghiaccio che scivola sul fiume. Una sequenza, quest'ultima, girata durante una vera tempesta di neve, un fattore che concorre a renderla, per certi versi, più forte ed efficace di tante scene d'azione del cinema moderno e contemporaneo.