Figlio di una donna giapponese e di un soldato afroamericano, Chuji (Hiroyuki Ikeuchi) è barista e occasionale spacciatore con la passione per l'armonica a bocca. Un giorno Chuji salva la vita allo yakuza Kenji (Seiichi Tanabe), braccato dagli uomini del clan rivale, e tra i due nasce una sincera e leale amicizia. Un'imprevedibile serie di eventi condurrà entrambi verso un drammatico destino. Opera piccola e intimista in cui, più del poco originale intreccio gangsteristico, conta il delicato gioco di relazioni che si instaura fra i diversi personaggi e la dimensione tragica che li accomuna. Concentrandosi maggiormente sulle pause rispetto all'azione, Takashi Miike dilata i tempi del racconto e costruisce un lungometraggio di atmosfere malinconiche e nostalgiche in cui gli abituali temi del suo cinema (ricerca identitaria, lotta per la felicità, emarginazione) sono accompagnati da un'accurata rappresentazione delle passioni umane. In questo senso, fra gli aspetti più interessanti della pellicola, vi è senza dubbio la rappresentazione pudica e delicata dell'omosessualità repressa di Kenji, tema solitamente letto da Miike attraverso una lente ironico-grottesca. Scandito da ottimi intermezzi musicali (ovviamente blues rock) in cui trovano spazio piccoli momenti di serenità (sia per il protagonista che per gli spettatori), questo poco conosciuto lavoro di Takashi Miike si inserisce di diritto fra i suoi lavori più interessanti e personali. Musiche di Atsushi Okuno.