Brooklyn, New York. In seguito a una lite al parco tra i reciproci figli, due coppie (Kate Winslet, Christoph Waltz, Jodie Foster, John C. Reilly) decidono di incontrarsi per chiarire i fatti e appianare le divergenze: l'incontro formale, tuttavia, degenera in una rissa verbale che rivela le miserie umane delle rispettive famiglie.
Adattando per lo schermo la geniale pièce teatrale Il Dio del massacro di Yasmine Reza, il grande regista polacco Roman Polanski dà vita a una folgorante opera di cinema-teatro che lo riporta, a sorpresa, ai livelli (altissimi) dei suoi più grandi film del passato. Partendo dal pretesto del bisticcio tra due ragazzini, il regista fa collidere le personalità dei quattro personaggi generando scintille che rivelano, con una chiarezza disarmante, tutte le ipocrisie, le falsità e i finti idoli su cui poggiano le certezze della piccola borghesia americana e quindi, per estensione, della cultura occidentale tutta. Il risultato è un ritratto cinico e spietato, in cui è facile rispecchiarsi e rimanere spassosamente disgustati. Al potentissimo impianto tematico, inoltre, bisogna aggiungere l'abbacinante capacità registica di creare tensione sfruttando elementi minimali, da un telefono che suona a un cenno del capo. Dialoghi continui e funzionalmente estenuanti, caratterizzazioni da manuale e un'atmosfera claustrofobica che veicola il contrasto tra spazio e parola, aumentando lo straniamento: Polanski sa bene come dirigere, e non risparmia stoccate alla desolazione contemporanea, colpendo mirabilmente nel segno. Lo sguardo del criceto nello straordinario e spiazzante finale vale più di ogni parola pronunciata in precedenza dai protagonisti, interpretati da quattro attori in stato di grazia. Musiche di Alexandre Desplat, fotografia di Pawel Edelman. Presentato in concorso alla Mostra di Venezia.