Il commissario Pelissier
Max et les ferrailleurs
1971
Paesi
Francia, Italia
Generi
Noir, Poliziesco
Durata
112 min.
Formato
Colore
Regista
Claude Sautet
Attori
Michel Piccoli
Romy Schneider
Georges Wilson
Bernard Fresson
François Périer
Max Pelissier (Michel Piccoli) è un poliziotto di Nanterre tormentato dai diversi tentativi falliti di catturare in flagrante un gruppo di rapinatori di banche della zona. Beffato dai colleghi, decide di indurre il vecchio amico Abel (Bernard Fresson), colpevole di piccoli furti insieme alla sua gang di scapestrati, a una rapina. Per incastrarli, deve fornire piste false alla fidanzata di Abel, la prostituta Lily (Romy Schneider), con cui però nascerà un legame più forte.
Tra i drammi sentimentali e introspettivi L'amante (1970) ed È simpatico, ma gli romperei il muso (1972), Sautet si avvicina alla disillusione del noir contemporaneo, rifiutando però con classe e maestria cinematografica una precisa distinzione di genere. Tratto dal romanzo di Claude Néron, autore anche della sceneggiatura insieme a Jean-Loup Dabadie e lo stesso Sautet, un'opera revisionista che è un poliziesco crepuscolare, una storia d'amore alla ricerca del sentimento, un dramma psicologico incentrato sulla frustrazione e il conflitto: alla fine ogni elemento emerge trovando come cuore nevralgico il personaggio di un Piccoli mai così cupo e intenso. Sarà lo stesso commissario Pelissier a mettere in scena il proprio film, dirigendo gli attori, un gruppo di delinquenti disadattati impreparati per il grande colpo, e orchestrando le scene della rapina da sventare, per il lieto fine del personaggio che interpreta. Splendido il clima di disillusione e malinconia in contrasto con la sensuale bellezza di Romy Schneider. Acuto, paranoico, imperdibile.
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