New England, XVII Secolo. In una piccola comunità puritana, Hester (Senta Berger) subisce l'isolamento a causa di un adulterio commesso in passato. Il ritorno a casa del marito della donna (Hans Christian Blech) scatena una serie di impreviste e drammatiche conseguenze. Insolita produzione in costume per Wenders, al suo terzo lungometraggio, impegnato nell'adattamento per il grande schermo di una delle opere più importanti della letteratura americana. A causa di travagliate vicissitudini organizzative, il regista fu costretto ad effettuare le riprese sulle coste della Galizia. Questo elemento fortuito, se da un lato inserisce un carattere di infedeltà al testo di partenza, dall'altro aggiunge un bizzarro senso di straniamento all'atmosfera della pellicola, complice la frugalità estrema delle scenografie legata alle limitazioni di budget. Grazie alla potenza del romanzo di Nathaniel Hawthorne e a un terzetto di attori protagonisti di ottimo livello, il risultato complessivo non è del tutto deludente. Tra le altre spicca l'interpretazione tesa e dolente di Lou Castel, volto perfetto per la rappresentazione di un ordine moralistico e repressivo lacerato dalle pulsioni interiori. I difetti più evidenti del film, girato comunque con sobria compostezza, sono imputabili a una sceneggiatura in alcuni passaggi frettolosa e a un commento musicale in diversi momenti enfatico e invadente.