Vestito per uccidere
Dressed to Kill
1980
Paese
Usa
Genere
Thriller
Durata
105 min.
Formato
Colore
Regista
Brian De Palma
Attori
Michael Caine
Angie Dickinson
Nancy Allen
Keith Gordon
Dennis Franz
Robert Elliott (Michael Caine), raffinato psicanalista, vede il suo destino incrociarsi con quello di una sua paziente (Angie Dickinson) e di una prostituta testimone di un omicidio (Nancy Allen). In un torbido gioco a incastri, non tutto è come sembra.
Accompagnato dalle coinvolgenti note di Pino Donaggio, uno dei più paradigmatici e riusciti omaggi di Brian De Palma al cinema di Alfred Hitchcock (in modo particolare a Psyco del 1960 e Frenzy del 1972). Morbosamente erotico, abbagliato da lampi di glamour, allucinazioni perverse e macchie di sangue, Vestito per uccidere ancora oggi, nonostante alcuni eccessi nel tentativo di ricercare sempre e comunque il virtuosismo, conserva una forza e un fascino difficilmente contestabili. L'intreccio è smaccatamente artificioso e serve solo come pretesto per realizzare un'opera di regia pura, ma la tensione si mantiene alta fino alla fine e le emozioni non mancano. Nancy Allen è in forma smagliante, ma Angie Dickinson, nei venti minuti che la vedono protagonista nei panni di un'annoiata e matura signorotta dell'upper class newyorkese, lascia il segno: carnale, morbida, di bianco vestita, si lascia sedurre dallo spettatore, qui complice più che mai dello sguardo malato del killer. Memorabili le sequenze del pedinamento nel museo e dell'inseguimento in metropolitana, tra le cose migliori che De Palma abbia mai girato.
Accompagnato dalle coinvolgenti note di Pino Donaggio, uno dei più paradigmatici e riusciti omaggi di Brian De Palma al cinema di Alfred Hitchcock (in modo particolare a Psyco del 1960 e Frenzy del 1972). Morbosamente erotico, abbagliato da lampi di glamour, allucinazioni perverse e macchie di sangue, Vestito per uccidere ancora oggi, nonostante alcuni eccessi nel tentativo di ricercare sempre e comunque il virtuosismo, conserva una forza e un fascino difficilmente contestabili. L'intreccio è smaccatamente artificioso e serve solo come pretesto per realizzare un'opera di regia pura, ma la tensione si mantiene alta fino alla fine e le emozioni non mancano. Nancy Allen è in forma smagliante, ma Angie Dickinson, nei venti minuti che la vedono protagonista nei panni di un'annoiata e matura signorotta dell'upper class newyorkese, lascia il segno: carnale, morbida, di bianco vestita, si lascia sedurre dallo spettatore, qui complice più che mai dello sguardo malato del killer. Memorabili le sequenze del pedinamento nel museo e dell'inseguimento in metropolitana, tra le cose migliori che De Palma abbia mai girato.
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